mercoledì 30 gennaio 2013

Fine

Questa volta non è un arrivederci al prossimo atto (vedi precedenti qui, quo e qua) ma un vero e proprio arrivederci a chissà quando in futuro (forse).
La nostra avventura a Singapore si sta concludendo e domani sarà il nostro ultimo giorno nella terra di Sandokan. La decisione è stata presa dopo tante e tante riflessioni, dubbi, incertezze, imprevisti e qualsiasi cosa possa saltare in mente quando si decide di partire allo sbaraglio e cercare fortuna da qualche altra parte. Non che qui siamo stati sfortunati o altro, ma abbiamo deciso che era meglio per noi fare le valigie e spostarci da un'altra parte. Non vogliamo dare spiegazioni dei motivi per i quali siamo arrivati a questa decisione; sono scelte personali che ognuno interpreta e vive in modo diverso.
Pazzi? Forse, ma a volte nella vita bisogna essere un po' intrepidi e rischiare.

E così, zitti zitti siamo arrivati all'ultimo giorno prima di partire per una lunga vacanza, per poi fare ritorno in terra italica, nell'attesa di trovare la nostra prossima meta. Questa volta le nostre valigie non sono piene di formaggi, pasta e tante cose buone, ma sono divise tra "vacanza" e "back in Italy". Le prime ci serviranno per la nostra vacanza di 2 settimane in Australia (yuppyyyyy!!!!) mentre le altre rimarrano in stand by per il ritorno a casa.

Abbiamo deciso di concludere la nostra esperienza in questa parte del mondo spostandoci ancora più in là sulla cartina, fino ad arrivare nella terra dei canguri, un posto un po' sognato che ancora sembra difficile credere stia diventando realtà.
Ci sono ancora tante cose che vogliamo raccontare di Singapore prima di concludere questo capitolo del blog prima di cambiare destinazione, Fruit Ninja, avventure, consigli di viaggio e ancora altro; quindi si parlerà ancora di questo piccolo paese del Sud Est Asiatico.
A presto!

E ora, le valigie aspettano...

lunedì 28 gennaio 2013

Fruit Ninja: MANGUSTEEN

Mi ero ripromessa di fare un altro Fruit Ninja questo mese e questa volta voglio parlare delle mangusteen che non so come tradurre in italiano.

I locali dicono che gli europei vadano matti per questo frutto ma io l'ho trovato troppo dolce per i miei gusti, mentre a Stefano invece è piaciuto.


Un mangusteen è grande circa quanto una pesca, la sua buccia è dura e liscia e quando si cerca di aprirlo bisogna stare attenti perché può macchiare (infatti viene usata come colorante naturale per i tessuti). Ho visto gente aprirli con le mani mentre noi abbiamo dovuto usare il coltello per incidere la buccia che è bella spessa. Bisogna fare attenzione a non tagliare in due il frutto ma solo incidere la buccia e togliere solo una parte.

All'interno il frutto è composto da 5/6 spicchi bianchi, con una polpa morbida e succosa, a primo impatto filamentosa, ma nulla di simile ai mandarini. Anche qui possono esserci i semi ed è meglio non morsicarli o mangiarli dato che sono amari.


Una curiosità su questo frutto: i mangusteen sono conosciuti per essere l'antidoto al durian; grazie alla sua dolcezza, se mangiato dopo riesce a togliere il sapore forte del durian. Noi l'abbiamo scoperto solo dopo ma meglio così, due esperimenti in una volta sola possono essere troppi!

domenica 27 gennaio 2013

The Fine City

Singapore viene soprannominata the fine city, che in realtà ha due significati: "la bella città" e anche "la città delle multe". Per il secondo significato, l'elenco delle infrazioni che possono lasciarvi con una multa in mano sono tante e alcune un po' bizzarre. Ma andiamo con ordine:
  • Non si può sputare per terra. Pratica molto comune tra i cinesi, è una cosa che tutt'ora mi disgusta soprattutto perché (scusate la poca delicatezza) non usando fazzoletti, tirano su con il naso e di conseguenza scatarrano per terra o se sono in prossimità di un bidone cercano di fare canestro. Bleahh!!! Che schifo! Vi dico se vi capita qualcuno sul bus vicino che inizia a tirare su con il naso per tutto il tempo... mi viene un irrefrenabile impulso di chiedergli se vuole un fazzoletto!
  • Le cicche o chewing gum sono illegali. Di questo ne avevo già parlato tempo fa, quando tornati dalla Malesia avevo fatto scorta di cicche. Sono ancora chiuse, mai aperte ma penso che siano anche da buttare. Il pacchetto di Vigorsol che ha attraversato l'oceano e raggiunto Singapore discretamente è finito nella pattumiera poco tempo fa perché le cicche si erano sciolte (nulla dura molto qui... il caldo è ditruttivo!). Su questa regola sono più restrittivi ma del resto, non potendo comprarle è anche difficile non rispettare la regola. Con i turisti ruminanti sono abbastanza permissivi fin quando non buttano le cicche per terra.
  • Sporcare per terra. Non si fa! Peccato che a me capita di vedere un sacco di pattumiera per terra vicino alle siepi e i canali di raccolta dell'acqua.
  • Niente cibo o durian sui mezzi pubblici. Mangiare una caramella è accettato ma spesso e volentieri ho beccato gente pranzare!

Potrei continuare con la lista volendo, ma voglio soffermarmi su una regola in particolare... la grande e temutissima PDA.
PDA signifa Public Display of Affection e affligge tutte le coppiette di innamorati di Singapore.


In sostanza, non si può dimostrare troppo affetto per la propria dolce metà in pubblico, ma anche in casa propria se il vicino di casa potrebbe vedervi. Se siete troppo affettuosi, preparatevi a pagare una multa e anche salata! Io invece la multa la darei a chi mi sbircia dentro casa. Insomma, a Singapore non si può dare un bacio in pubblico, abbracciarsi, ecc... rischiate anche di essere fotografati da qualche passante e finire sul giornale scandalistico della città.

Del resto, i Singaporeni sono i meno emotivi del mondo, come lo dimostra uno studio pubblicato sul Guardian poco tempo fa (leggi qui); lavorano tanto, forse troppo e non si godono appieno la vita. Non mi stupisce che siano arrivati ultimi in classifica!
Esempio? Una mia collega di lavoro ha solo 22 anni e il sabato mattina di sua spontanea volontà va a lavorare perché non ha altro da fare; i weekend sono solo un'occasione per dormire e non uscire di casa. Vive a Singapore da anni ma non ha mai visto nulla della città se non due o tre centri commerciali nella zona dove vive. (Noi abbiamo praticamente visto tutto quello che era possibile vedere in un anno e mezzo..).

Buon weekend e un bacione!!! (Spero non arrivi la multa!!!)

sabato 12 gennaio 2013

2 giorni a Bangkok

Lo scorso week end abbiamo deciso di passarlo da turisti a Bangkok. E così dopo aver scelto volo e hotel, venerdì sera siamo partiti alla scoperta di questa città.

Premessa: la città è grande e avendo a disposizione due giorni è meglio avere ben chiaro cosa si vuole vedere e cosa si vuole lasciare indietro. Una delle cose più faticose è stato scegliere l'hotel... alla fine abbiamo scelto un hotel nella zona antica della città, vicino ad alcune delle nostre principali mete. Non entro troppo nei dettagli dell'hotel, però volevo far vedere come erano piegate le asciugamani...


due teneri elefantini!! (è la prima volta che mi capita!).

Giorno 1: Palazzo Reale, Wat Pho e Wat Arun.
Subito diretti al Palazzo Reale, un tempo la residenza del re appunto, oggi è forse uno dei simboli di Bangkok con la sua pagoda dorata e il piccolo (solo 45cm) Buddha di Smeraldo. La giornata di sole ci ha permesso di godere appieno dei giochi di luce che gli infiniti mosaici di vetro creavano se colpiti dai raggi del sole.


Dopo aver visitato le parti accessibili del palazzo (purtroppo c'erano aree chiuse al pubblico) eravamo pronti per il pezzo forte della giornata... il Wat Pho, ovvero il tempio del Buddha reclinato. Penso di avere visto questa foto tante volte ma penso di aver realizzato che si trovasse a Bangkok solo poco tempo fa. Non vedevo l'ora di "incontrarlo" di persona. Nonostante le gomitate e qualche spintone con altri turisti un po' maleducati, una volta che si scorge questa statua in tutti i suoi 46 metri di lunghezza, si rimane sbalorditi. Con 20 Baht è possibile acquistare una manciata di vecchie monete thailandesi da distribuire nelle ciotole. La leggenda narra che se si riesce ad arrivare all'ultima ciotola senza avanzare monete sia di buon auspicio. Io c'ho provato... quando ho finito le monete avanzavano ancora sette ciotole. Pazienza, speriamo che non sia troppo di brutto auspicio!



Terza e ultima tappa del giorno, il Wat Arun o Tempio dell'alba. In realtà questo tempio è meglio visitarlo nel tardi pomeriggio, giusto in tempo per godersi il tramonto. In stile Khmer, è interamente rivestito con porcellane cinesi che con il calare del sole rendono questo tempio ancora più bello. Non tutti sono coraggiosi da salire sulle ripide scale che portano ad una specie di terrazza da cui poter ammirare il fiume e la città.

Giorno 2: Wat Saket, Loha Pasat e Chatuchak market
Distrutti dalla lunga camminata del giorno prima, abbiamo pensato di fare la bellezza di 318 scalini per arrivare in cima a questo tempio, chiamato anche Golden Mountain. Sul tetto molte persone lasciano delle offerte e appendono delle piccole campane su cui scrivono i loro messaggi. Il suono di queste campane è tutt'altro che noioso, tanto che ne abbiamo comprata una anche noi!


Il Loha Pasat non è una meta molto gettonata dai turisti, ma a parer nostro merita una visita. Molto diverso dai tanti templi dorati, la sua caratteristica sono le guglie di ferro che risaltano sulle pareti bianche del tempio. Una scala a chioccola permette di salire sui vari piani del tempio e di godere della vista sulla città a 360°. Tranquillo e silenzioso, è un rifugio dal grande caos che si riversa sulle strade. La storia mischiata a leggenda, indica questo tempio come l'unico rimasto dei tre esistenti. Del primo, in India si sono perse le testimonianze e l'altro in Sri Lanka invece è caduto in rovina.

Ultima tappa del giorno, il Chatuchak market, chiamato anche mercato del weekend. Infatti questo mercato si svolge solo il sabato e la domenica e si trova un po' fuori centro città... ma con la metropolitana si arriva in circa mezz'ora. Chiamarlo mercato forse è riduttivo, sono 27 acri, circa 15000 (mila!!) bancarelle che vendono TUTTO, ma proprio tutto!! Molto famoso tra i locali ultimamente è diventato meta anche dei turisti e devo dire che ne abbiamo incontrati parecchi in giro. Noi siamo andati alla ricerca dei soliti souvenir e della frutta disidrata che in altri posti costa parecchio. A me ricordava molto la fiera dell'artigianato ma solo dedicata alla Thailandia. E' davvero grande e c'è da perdersi. Abbiamo passato tutto il pomeriggio a gironzolare tra le varie sezioni e anche se eravamo stanchi e il tempo stringeva saremmo rimasti ancora un po'. Sono anche riuscita a trovare il sito del posto ma penso che le foto non rendano giustizia! Io non ne ho fatte perché tra le varie corsie era quasi impossibile non rimanere schiacciato e come tanti cartelli suggerivano, era meglio non tenere cose di valore a vista. Di sicuro me lo ricorderò e se dovessi tornare farò sicuramente un altro giro magari più riposata e con tanto tempo a disposizione!

In conclusione: io avevo paura di questa avventura, leggende metropolitane mettono sempre in guardia i turisti a prestare molta attenzione. Noi non abbiamo avuto nessun tipo di problema se non qualche autista di Tuk Tuk che voleva darci un passaggio, ma per il resto è stato tutto davvero bello. L'impatto forse può essere forte all'inizio, ma Bangkok è anche questo:


uno modo di vivere completamente diverso dal nostro.
Il cibo (famoso per essere il più piccante della zona) si è rivelato buonissimo e non pericoloso per il mio stomaco, e contrariamente a quello che si pensa, il cibo da strada mangiato in piedi è buonissimo!! Da provare assolutamente il Phad Thai, noodle saltati nel wok con verdure e tutto quello che si vuole per una spesa di 40 baht circa (1 euro). Buoni buoni!! Di sicuro proverò a farli anche io!
Due giorni possono essere sufficienti per vedere le cose principali ma anche pochi, dipende tutto da cosa si vuole fare. Per Singapore, Bangkok è la città dello shopping ma sinceramente noi non ci siamo neanche passati dalla zona dei centri commerciali, ce ne sono abbastanza qui! E poi se dovessimo scegliere tra un tempio e un centro commerciale, di sicuro vince il primo! Quante volte ti capita di essere in un luogo come questo?!?

martedì 8 gennaio 2013

Fruit Ninja: RAMBUTAN

Questo è il primo dei tre Fruit Ninja di cui voglio parlare a breve, e che avevo accennato nei buoni propositi per il 2013.

Non è semplice trovare il rambutan in giro, soprattutto nei supermercati, ho avuto modo di assaggiarlo in ufficio perché il capo ne aveva comprato qualche chilo (non so bene per chi dato che ne sono rimasti parecchi) e quindi ne ho portati a casa un paio insieme ad altri due frutti che avevo voglia di provare ma che non riuscivo a trovare in piccole quantità. Tuttora sto cercando di trovare dei mercati della frutta dove posso comprarne una manciata, in modo da non essere obbligata a compare confezioni minimo da un chilo, e farne indigestione.


Il suo aspetto esteriore può far paura, sembra spinoso e cattivo ma in realtà i "filamenti" che caratterizzano la buccia non sono duri e non pungono!
La parte più difficile è sbucciarlo/aprirlo ma dopo aver osservato i locali ho capito che bisogna schiacchiare senza ditruggere il frutto, un po' come quando si aprono le noccioline o i pistacchi per intenderci...

Come si mangia?? Allora, mi hanno spiegato che si apre a metà e si morde stando attenti a non schiacciare il seme al suo interno perché molto amaro. La polpa è bianca, soda ma nello stesso tempo abbastanza morbida, come un lichee ma meno viscida. Il sapore invece al primo morso può ricordare il caco ma alla fine ha un sapore tutto suo che è difficile da spiegare. Nel complesso non è male, magari per sentirsi sazi bisogna mangiarne almeno 3 o 4 (ma non so gli effetti che potrebbe avere una quantità superiore a uno...).


Spero di riuscire a trovare un mercato dove comprarli, insieme ai prossimi due frutti sulla lista!

giovedì 3 gennaio 2013

Buon 2013!!

Auguri!!!
Come ogni anno, anche il 2013 è iniziato con una serie di buoni propositi che stanno già vacillando... Non mi metto a elencare le milioni di cose che ogni anno mi pongo di fare perché altrimenti la lista sarebbe lunga e un po' banale. Di sicuro però posso far rientrare la voglia di continuare a scrivere il blog, anche se ultimamente ho trascurato per diversi motivi; infatti ho già in lista alcune foto per ben 3 "fruit ninja" che spero di riuscire a pubblicare al più presto!

Ci sono anche altre idee che mi frullano in testa ma solitamente mi viene l'ispirazione mentre sono sul pullman, sulla strada del ritorno dal lavoro, senza poter mettermi a scrivere una bozza o un intero post. A volte inizio a memorizzare in testa qualcosa ma poi una volta arrivata davanti al pc, tutto il lavoro svanisce!

In questo momento mi vengono in mente tantissime altre cose, per lo più aneddoti che andrebbero raccontati al momento e che quindi una volta che cerco di scriverlo perde il fascino del momento.

In ogni caso, questo capodanno è stato molto intimo, eravamo noi due e circa mezzo milione di Singaporeni tutti ammassati a Marina Bay in attesa di vedere i fuochi d'artificio. La festa è durata poco, dato che qui non è una festa molto importante e ne ho avuto prova quando i miei colleghi mi hanno spiegato che per loro è un giorno normale e che sarebbero rimasti a casa (a mio parere un po' triste se hai 30 anni circa). Ovviamente non hanno idea dei cenoni in casa di amici, con aperitivi che sazierebbero un esercito (chissà perché ci abbuffiamo sempre su quelli..) primo, secondo e ovviamente panettone e/o pandoro con crema al mascarpone e spumante da stappare una volta scoccata la mezzanotte.

I fuochi sono scenografici qui, anche se devo dire che non erano molto diversi da quelli dell'anno scorso.

Ecco alcune foto...




LinkWithin

Related Pjavascript:void(0)osts Plugin for WordPress, Blogger...