mercoledì 26 settembre 2012

Tutti pazzi per la Formula 1

Gli appassionati di sport (e anche no magari) sanno che il fine settimana appena trascorso ha messo sotto i riflettori Singapore per il GP di Formula 1. Io ho scoperto chi ha vinto non perché ho visto la corsa in diretta ma perché ero in diretta su skype con l'Italia e quindi ho saputo del risultato (mio padre mi diceva "stanno inquadrando la ruota panoramica!!" e via dicendo); quindi... ha vinto Vettel. Chi sia e con che macchina corra non lo so e sinceramente non mi preoccupo molto, perdonate la mia ignoranza in materia.

Singapore si prepara mesi e mesi prima (come per qualsiasi grande evento) ad ospitare questo gran premio e la febbre da Formula 1 incomincia presto, tutti in giro con la maglietta della Ferrari, c'è qualche pezzo grosso che si sfila per le strade con qualche bolide (sto parlando di Ferrari, Lamborghini e cose del genere) e per tutto il mese di settembre lungo Orchard Road ci sono negozi di merchandising e qualche macchina delle stagioni precedenti.

Come l'anno scorso, anche questa volta ero curiosa di andare a fare un giro nella zona di Marina Bay per vedere qualche alettone (è tutto super blindato, è davvero difficile riuscire a vedere qualcosa) e sentire il classico rumore delle macchine quando passano. Quindi, macchina fotografica alla mano e via, cercando di riuscire a fotografare qualcosa! Abbiate pietà di me, ho la macchina nuova e non ho ancora preso confidenza! Qualche cosina sono riuscita a fotografare, bisogna avere solo un po' di fantasia e taaaanto buon occhio!!

Magari ora dell'anno prossimo sarò più brava e non fotograferò solo qualche nebuloso alettone ma voci di corridoio dicono che questo è stato l'ultimo GP a Singapore!

venerdì 21 settembre 2012

L'assistenza sanitaria a Singapore

L'altro giorno sono andata in quello che sarà da lunedì il mio posto di lavoro (panico!!) a portare i documenti che mi avevano chiesto, guardare il contratto e sistemare altre scartoffie necessarie per ottenere il visto di lavoro.

Tra le tante cose che dovevo completare e firmare c'era anche la visita medica. Quando mi era arrivato il foglio con gli esami da fare, ho chiesto se era possibile farli in Italia e far tradurre il referto, in modo da velocizzare le cose e avere già tutto pronto una volta arrivata a Singapore. Ma non c'è stato molto da fare, la ragazza che si occupa di queste cose in ufficio mi ha subito bloccata dicendomi che la visita doveva essere fatta da un medico della lista di quelli autorizzati a Singapore. Perché allora Stefano li ha fatti in Italia gli esami!?!? Pazienza, sarà stata una burocrazia diversa.
Così nonostante il terrore "devo andare da un medico cinese" e "chissà che malattie si nascondo in ospedale qui" ho chiesto alla ragazza dove era possibile fare il test dell'hiv e la radiografia al torace per eliminare ogni dubbio sulla tubercolosi. La sua risposta è stata: "vai in un qualsiasi policlinico"; emh.. grazie, ora mi è tutto più chiaro! Dopo aver elemosinato indicazioni su dove poter andare, e ottenendo il nome di un posto dall'altra parte della città da dove abitiamo, è saltato fuori un bigliettino con la clinica più vicina a casa, ancora meglio, dietro la fermata della metropolitana di casa nostra! Già stavo impazzendo!!

Ok, dato che era presto sono andata a fare un salto per chiedere informazioni. Al policlinico mi spediscono in una clinica più piccola dove fare le carte necessarie. Quando arrivo per chiedere cosa devo fare, questi capiscono che voglio fare l'esame del sangue subito. E qui il pensiero "oh cavolo, mi sono appena fatta hamburger e patatine e questi vogliono farmi il prelievo?? Avrò il sangue misto a olio, non posso farlo certo adesso!"
Così scopro che non c'è bisogno di appuntamento e che probabilmente posso evitare di digiunare prima del prelievo (evvai!!).
Così la mattina dopo sono andata, con la speranza che andasse tutto bene, accompagnata da Stefano, per evitare problemi.
Dopo avere fatto tutte le registrazioni necessarie, mi invitano ad entrare in una stanza dal dottore. "Buongiorno" "'giorno". "Prego, quali sono i suoi sintomi?" "Sintomi?? Emh no guardi, devo solo fare il prelievo del sangue per il visto di lavoro".
Passato l'imbarazzo, il dottore inizia a giocare con le vene del mio braccio sinistro (avrei preferito il destro veramente..) e noto con terrore che non riesce a trovare una vena. "Ascolta, in 25 anni nessun infermiere ha impiegato più di due secondi a rintracciare una vena dal mio braccio, perché tu ci stai impiegando tutto questo tempo??". Sapevo con certezza che avrebbe dovuto fare qualche buco in più e l'ago che si avvicinava mi terrorizzata; invece con un dolore per fortuna sopportabile, è riuscito al primo colpo a trovare la vena giusta. Effetto scolapasta evitato! Dopo questi momenti di terrore, mi spediscono al policlinico per r-x. Abbiamo aspettato poco tempo, mi chiamano, confermo per la quarta volta che non sono incinta e mi chiedono di togliermi maglia e quant'altro e infilare il camice (bleah). Ok,prendo un bel respiro e.... clack, radiografia fatta! Tutta questa esperienza è durata circa un'ora. In Italia ero ancora in coda a pagare il ticket!

Costo totale: 60 dollari e il referto sarebbe stato pronto il pomeriggio seguente. E così è stato, ieri pomeriggio sono andata a ritirarlo.

Giusto un appunto sull'assistenza sanitaria a Singapore.
Qui serve avere l'assicurazione sanitaria, per gli stranieri viene coperta dall'azienda, in parte o in tutto, con una somma totale spendibile ogni anno; mentre le persone del posto devono pensarci personalmente. I costi per gli esami e le visite mediche non li so, ma leggendo un po' nell'ambulatorio dove siamo stati noi dovrebbero partire dai 25 dollari in su, in relazione alla visita.
Il policlinico che abbiamo visto noi sembrava organizzato, non so quanto sia grande effettivamente, ma mi ricordava un po' quelle cliniche convenzionate che ci sono da noi, dove ogni tanto è più facile fare alcuni esami perché la lista di attesa è più breve che all'ospedale. Di sicuro sono molto più veloci e snelli nel fare le cose. Non serve appuntamento e in poco tempo la visita è fatta. Non so se per cose più importanti che una radiografia toracica sono efficienti.

Comunque, per chi volesse saperlo... sono risultata negativa ad entrambi gli esami :)

lunedì 17 settembre 2012

III atto: i Patolins e Singapore

In quest'ultimo periodo ho decisamente trascurato il blog nonostante avessi alcuni argomenti in stand-by, da scrivere nei momenti di "poca ispirazione". Il motivo di questo silenzio è ovvio quasi a tutti (parenti e amici, ovvero l'80% dei lettori) e quindi spiego solo il motivo di tanto mistero della data di un post precedente. I Patolins sono da poco più di una settimana legalmente una famiglia! Se prima né la legge italiana né quella di Singapore ci tutelava come coppia, ora abbiamo acquisito tutti i diritti (e doveri) di una coppia sposata.


Il cartello l'ho preparato la mattina stessa... e dopo ore e ore di lavoro, si è anche perso da qualche parte...

Ma eccoci di ritorno nella terra di Sandokan pronti ad iniziare con uno spirito diverso questo futuro che finalmente ha qualcosa di certo.
Questa non è l'unica novità: a luglio ho ricevuto una mail che mi chiedeva se mi trovavo ancora a Singapore e se ero ancora alla ricerca di un lavoro. Zitta zitta, non ho detto niente a nessuno per evitare una possibile 3^ delusione ed evitare facce lunghe una volta che sarebbe arrivato il rejected dal ministero del lavoro. Alla fine, non c'è stata nessuna delusione ma un visto lavorativo e un contratto di lavoro (che dovrei firmare domani).
Del lavoro magari ne parlerò più in là, quando avrò capito davvero completamente quali saranno i miei compiti!

Questo terzo rientro è stato completamente diverso dagli altri due. La prima volta ero triste che salutavo tutti a casa, ero preoccupata di fare un volo di 18 ore da sola, ero felice perché incominciava l'avventura dei Patolins. La seconda volta era diverso perché sapevo che sarebbe stato per poco tempo e che a casa mi aspettava una lista di cose da fare esagerata. Ora invece la partenza è stata difficile, il viaggio meno perché avevo il materasso (aka Stefano) e quindi ho dormito, disperata perché sapevo che la lavatrice non funzionava.
Esatto! Come ogni buona lavatrice che si rispetti, si rompono sempre di ritorno da un viaggio, quando si ha la cesta del bucato strapiena ed è quasi impossibile lavare a mano tutto.

Mi viene in mente quando io e mio fratello eravamo piccoli, di ritorno dalle vacanze, quando il bagno era pieno di mucchietti di cose da lavare divise per colori e ad un certo punto si sentiva un urlo... Ma nooooooo!!!!
Era mia madre che dava della disgraziata alla lavatrice che si rompeva nel bel mezzo di un'emergenza "devo lavare il mondo".
Quindi quando mi sono trovata la cesta piena di biancheria sporca e la lavatrice che faceva bip bip (tradotto: non ho voglia di funzionare, arrangiati) un "ma noooo!!" come quello di mia madre calzava a pennello!

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