martedì 25 dicembre 2012

Natale 2012

Buon Natale!!!

Nonostante sia già passato un anno, è ancora difficile capacitarsi all'idea che sia Natale e faccia caldo... sono due cose che non vanno per niente d'accordo per il mio cervello! Ma va bene lo stesso! Il caldo non ci ferma! Il forno è stato acceso, pronto per sfornare il nostro pranzo di Natale che non ha nulla da invidiare.

Quest'anno ho puntato alto: antipasto, lasagne e come dolce semifreddo al torroncino. Sembra buono, no? Poi vi dirò se il risultato sarà bello e buono come il menù :)

La tavola è pronta,


mancano solo gli ospiti (collega di Stefano e compagna) e poi si può iniziare a festeggiare!!

L'albero ovviamente è quello dell'anno scorso con l'aggiunta di un mini pupazzo di neve!


Stefano ed io vi auguriamo di passare un felice Natale!!

martedì 18 dicembre 2012

Panettone, luci e Natale...

Argh... mi mangerei le mani! E' passato quasi un mese dall'ultimo post e tra una settimana esatta è Natale...

Certo, anche quest'anno il nostro alberello ci ricorda che siamo a dicembre e che a 7 ore di fuso orario la gente batte i denti dal freddo e spala neve! :) Qui invece, nel limbo del caldo umido accompagnato da piogge quotidiane (queste ultime settimane sembra non stancarsi mai di fare temporali...) lo spirito natalizio scarseggia. Le uniche cose che "creano" l'atmosfera sono le luci lungo Orchard Road e le canzoncine noiose dentro i centri commerciali (che dopo cinque minuti iniziano ad essere odiose, soprattutto se sono le stesse che girano a nastro).

In Italia probabilmente avrei gia' fatto fuori un panettone se non due (a colazione riempie bene, e al pomeriggio con un the caldo e' l'ideale), qui invece siamo ancora alla ricerca di un panettone che non costi 20 euro (i prezzi qui si aggirano intorno ai 35 dollari).
Al lavoro sono arrivati 5 scatoloni di panettone Perugina da 750gr...(strano peso oserei aggiungere) da regalare ai clienti per le feste natalizie. Io ogni volta che ci passo davanti ci lascio gli occhi e spero che il capo sia così gentile da regalarne uno anche a me nel caso dovesse avanzare... Un panettone gratis non si rifiuta mai!!

Data la mancanza di tempo per andare in giro a zonzo a fare foto alle decorazioni (esagerate) le uniche che ho trovato sul pc sono quelle dell'albero di natale fatto con i lego che abbiamo visto durante la nostra avventura a Legoland in Malesia due settimane fa (di cui spero di avere tempo e raccontare).


particolare dell'albero

Per il momento non ho altre foto, vedrò se nei prossimi giorni riuscirò a immortalare la città nella sua veste natalizia!

venerdì 30 novembre 2012

Fruit Ninja: MANGO

Questo post dovrebbe iniziare con una cosa tipo: "A.A.A. Mango cercarsi". O qualcosa del genere.
Forse non è uno dei frutti più esotici e particolari del mondo ma la varietà di mango esistenti è davvero ampia.
Ovviamente qui abbiamo avuto modo di provare diversi tipi di mango provenienti dall'Asia ma anche dall'Australia, mentre quelli che vengono importati in Italia provengono dall'America centrale e meridionale (ho controllato le etichette quest'estate).

Dopo varie prove e tentativi noi abbiamo decretato il vincitore. E' l'unico mango di cui non conosciamo nè il nome nè la provenienza; per l'esattezza è stato il primo mango che abbiamo assaggiato qui e da allora siamo andati avanti alla ricerca del mango sconosciuto. Ovviamente fino ad ora abbiamo sempre fatto un buco nell'acqua, certo alcuni erano buoni, altri meno ma come il primo... niente da fare. La caratteristica che lo distingue dagli altri è principalmente il suo nocciolo, nero, con una forma tendente al tondo invece che piatto e filamentoso come tutti i suoi simili.
Ho provato a chiedere in giro, ma senza successo; ho cercato su internet ma il risultato è stato solo una maggior confusione nel ricordarsi quelli che avevamo provato e quali no (un po' come si faceva con le figurine da piccoli "provato, questo no, quello si, no, forse, doppia..." ).

Al momento siamo ancora brancolando nel buio, in compenso stiamo allargando la nostra conoscenza di mango. Per chi avesse avuto modo di imbattersi nel famigerato missing - mango, il suo identikit è: * buccia giallo arancio * forma abbastanza tonda * polpa dolce e succosa dal colore arancione * segni particolare: il nocciolo.

martedì 20 novembre 2012

Cameron Highlands

Era da un po' di tempo che pensavamo di staccare la spina e andare a visitare qualche posto dato che dall'ultimo viaggio era passato un po' di tempo. E così, approfittando di una festa indiana (Deepawali o festa delle luci) che cadeva di martedì, abbiamo deciso di andare alla scoperta delle Cameron Highlands, in Malesia.
Eravamo già stati in Malesia l'anno scorso, ma questa volta abbiamo voluto fare gli avventurieri e andare alla scoperta di una zona di montagna nell'entroterra. Siamo partiti di sabato sera e dopo nove ore di bus (e aria condizionata ferma a 15 gradi) siamo stati catapultati in un mondo completamente diverso. Nulla a che vedere con le grandi città, solo 3 paesini, a distanza di qualche chilometro l'uno dall'altro, intervallati da distese di campi e piantagioni.

Le Cameron Highlands qui sono famose per essere un posto davvero freddo, dove non c'è nulla da fare. Invece noi, da veri turisti sapevamo che il posto meritava una visita. E' vero, faceva "freddo" per gli standard della zona. Le temperature erano intorno ai 20 gradi; era un po' come andare in montagna in estate, quando il cielo era coperto, la felpa faceva comodo ma quando usciva qualche raggio di sole a scaldarci, si stava bene. E poi la cosa più bella era la quasi assenza di umidità se paragonata a Singapore.

I nostri piani prevedevano 2 cose fondamentali: la visita ad una delle più grandi piantagioni di thé della zona, la Sungei Boh Tea Plantation e andare a visitare una delle tante piantagioni di fragole, molto famose da queste parti. Prima tappa: la piantagione di the.
Non ci era mai capitato di vedere le piante di the ma quando abbiamo svoltato l'angolo dopo qualche chilometro di cammino, siamo rimasti a bocca aperta. Distese infinite di queste piccole piante, simili a delle siepi, una vicino all'altra, che seguivano il profilo delle montagne. Peccato che il sole non ha reso il paesaggio ancora più bello.



Arrivati alla fabbrica del the abbiamo potuto conoscere un po' di storia (è stato un'inglese ad avere l'idea di coltivare il the in questa zona) e scoprire quali solo le fasi del processo produttivo del the.

Alla fine del tour, era d'obbligo una sosta al bar della piantagione, per assaporare una tazza di the, accompagnata da una fetta di torta. Io ho voluto sperimentare...

questo è il TEACINO, ovvero un the-cappuccino. Una sorta di the con aggiunta di latte (io l'ho scelto aromatizzato alla vaniglia) con una spolverata di cacao. Buonissimo!! Alla fine ho anche comprato un pacchetto da portare a casa!

Il secondo giorno ci siamo diretti alla piantagione di fragole, e anche qui siamo rimasti sbalorditi dalla quantità di fragole che c'erano. Tutte queste piantine, cariche di fragole dal profumo intenso che facevano venire voglia di mangiarne a iosa.


Noi non abbiamo voluto fare l'esperienza "raccogli le tue fragole" perché la quantità minima era di mezzo chilo e non avremmo potuto cenare solo a fragole la sera! Ne abbiamo comprato un cestino che con un po' di precauzioni è arrivato sano e salvo fino a casa.

Oltre a queste due principali attrazioni, la zona è ricca di miele, e frutta e verdura abbonda in tutte le bancarelle del mercato.
Ogni bancarella vendeva più o meno le stesse cose, ma c'era così tanta frutta e verdura da potersi perdere!

La nostra fuga dalla città si è conclusa con due serate passate a giocare a biliardo, chiacchierare davanti al caminetto (l'hotel alla sera accendeva il camino nella hall, penso più per l'effetto scenografico che per l'utilità) e rilassandoci prima di ritornare alla normalità della vita singaporena.

sabato 3 novembre 2012

Autumn in Singapore

Avete presente il film "Autumn in New York"? Ecco, qualche settimana fa siamo stati avvolti dai colori dell'autunno, un angolo che ci ha fatto sentire più a casa.
Questo è già il secondo autunno che by-passiamo e adesso si appresta ad arrivare l'inverno... Siamo ai primi di Novembre e noi non riusciamo a rendercene conto.
Un lato negativo di vivere all'equatore è che i giorni passano ma tu non te ne accorgi, vai avanti in un eterno limbo estivo, sperando in qualche pioggia rinfrescante (ma che poi ti fa pentire di averla desiderata, sia per la quantità di acqua, sia per l'effetto umido sulla pelle dopo) e nell'attesa di giorni più freschi. Di sicuro se fossimo in balia delle stagioni anche noi ci lamenteremmo in inverno perché fa freddo e vorremmo l'estate, quando arriva l'estate non vedremmo l'ora che arrivi il fresco... insomma, quello che ripetiamo a tutti i cambi di stagione!

Però dopo un po' che i mesi scorrono e i vestiti nell'armadio sono sempre quelli, inizia ad essere noioso...
Per fortuna, all'interno dei Gardens by the Bay avevano allestito una "mostra" autunnale, con tanto di zucche, pannocchie, spaventapasseri e una gigante cornucopia! Io ero al settimo cielo! Mi piace questo periodo dell'anno e poterne avere un assaggio, anche se sotto l'aria condizionata e in infradito, mi ha fatto davvero piacere.





martedì 30 ottobre 2012

Fruit Ninja: DURIAN

Come promesso questo mese è dedicato ad un Protagonista con la P maiuscola. Il frutto che molti conoscono di fama ma non di puzza, emh... "odore". Oggi si parla di
DURIAN!!

Con un eccezione: io finora ho assaggiato tutti i frutti di cui ho parlato in questa rubrica, ma per Lui questa regola non vale.

Sarebbe meglio se Stefano pubblicasse questo post, dato che è stato lui il coraggioso a provarlo (io sono rimasta a debita distanza, anche da Stefano dopo l'assaggio, ad osservare e documentare la scena). Complice un collega di Stefano che si è offerto volontario per l'acquisto, sono riuscita a convincerlo a provare il Durian (serviva una spinta).

Caratteristiche particolari: PUZZA! O meglio, ha lo stesso odore di uova marce mischiate ad una fogna (difficile distinguere le due) percettibile anche da grandi distanze. Viene venduto in bancarelle specializzate già sbucciato e confezionato per limitare l'odore. Per chi non ci credesse, è vietato anche portarlo sui mezzi pubblici!

Come si può notare, il guscio esterno è duro e sembra spinoso ma in realtà sono protuberanze della buccia. Al suo interno c'è una polpa gialla (la tonalità dipende da quanto è giovane o stagionato il frutto) dalla consistenza più o meno morbida. Usando parole del tester (Stefano): al primo impatto sembra sodo e compatto ma appena lo si morde, si incide l'involucro e al suo interno è cremoso, tipo un formaggio molle.

Superato l'ostacolo odore, il sapore ricorda la crema all'aglio con un retrogusto dolce (ma dipende dalla varietà), che persiste in bocca al lungo (forse fin troppo, aggiungerei io, anche dopo aver lavato i denti).
Leggende metropolitane dicono che l'unico modo per eliminare l'odore, sia quello di bere dell'acqua usando come recipiente il guscio del durian.

*A questo punto il tester si è rifiutato di continuare gli esperimenti*

Scherzi a parte, Stefano si sente molto orgoglioso di aver superato questa sfida, ma la cosa probabilmente non si ripeterà in futuro. Io invece continuo a vivere felice senza aver superato la sfida!

giovedì 25 ottobre 2012

Mangiare italiano in Asia: la mia pausa pranzo

Avrei voluto rimandare questo post ad un altro momento, dopo aver raccolto un po' di foto ma dopo quello che è successo questa settimana ho capito che non potevo aspettare ancora molto...

Volevo parlare della mia pausa pranzo. I primi giorni di lavoro mi sono portata una panino con frittata o affettato giusto per essere sicura di mangiare un boccone, non sapendo come funzionasse la pausa pranzo in ufficio. Al terzo giorno mi sono fatta coraggio e sono andata fuori con i colleghi pensando che fosse un modo come un altro per socializzare.

L'impatto con la food court non è stato dei migliori, ma dovendo mangiare e non avendo molte alternative mi sono arrangiata: riso in bianco (come si mangia qui, cotto al vapore) e due tipi di verdure di contorno (non so se sia il riso il contorno o il resto sinceramente). La food court in questione non è esattamente il posto dove mi fermerei a mangiare in condizioni normali ma dopo averla provata due volte, senza avere effetti collaterali di nessun tipo ho pensato che ogni tanto si potesse fare uno sforzo e andare a mangiare in compagnia.
Ma mi sbagliavo; dopo due settimane mi ero già stufata di mangiare riso e verdure almeno due volte alla settimana. Così, dopo essermi organizzata, ho incominciato a portarmi da casa il pranzo, complice anche il fatto di aver trovato un lunch box davvero carino, con tre scomparti, piccolo e utile da portarsi dietro.

Ammetto che non tutte le sere ho molta voglia di cucinarmi il pranzo ma al pensiero dell'alternativa, mi vengono in mente piatti elaborati da grande chef! Così questa settimana ho elaborato un menù della settimana.
Lunedì: pancakes avanzati dalla colazione di domenica con macedonia.
Martedì: farfalle integrali (Barilla, ci tengo a precisare) in insalata con broccoletti e sfoglie di grana.
Mercoledì: polpette con mini philadelphia e pane (in cassetta ovviamente).
Giovedì: fusilli in insalata con pomodorini ciliegia, olive nere e cubetti di pecorino.
(Alcuni degli ingredienti sono stati importati dall'Italia a settembre; penso sia introvabile il pecorino qui!!). Domani qui è festa, ecco perché manca venerdì all'elenco!

La parte divertente è stata quando una mia collega ha voluto provare le farfalle: era disgustata. Nulla è servito spiegarle che fusilli, maccheroni, penne e tutta la pasta nelle sue diverse forme hanno gli stessi ingredienti. Lei ha continuato a dire che non è vero e che le piacciono solo gli spaghetti (io penso che sia per l'assomiglianza ai noodle). Oggi la storia si è ripetuta; non ha voluto assaggiare questa volta (e devo dire che il profumo di basilico e pomodoro quando ho aperto il contenitore faceva venire l'acquolina in bocca!) ma è uscita con una battuta che ha ferito il mio orgoglio di "piccola massaia italiana".
Cito testuali parole: "you see?! you always eating in THAT way". (vedi? mangi sempre in QUEL modo!)
Non ho risposto, altrimenti avrei iniziato a paragonare quanto fosse nutriente la mia pasta in insalata rispetto a riso bianco e roba fritta. Non ho contato le calorie ma volete mettere a confronto le due cose?

A questo punto ho capito che io continuo a mangiare pasta, cous cous e polpette e il riso in bianco lo lascio a loro!

Avrei voluto mettere delle foto dei miei pranzi al sacco, spero di rimediare prossimamente!

domenica 21 ottobre 2012

Lavorare a Singapore

Ormai è quasi un mese che ho iniziato a lavorare (cavoli, passa in fretta il tempo a volte!!) e non ho ancora avuto modo di scrivere com'è, come mi trovo, che lavoro faccio, ecc ecc...
E' vero, ma non ho tempo per scrivere!! Ho fatto le prime settimane che tornavo a casa tardi perché dopo l'orario di lavoro mi fermavo a imparare qualcosa con la mia vicina di scrivania e quindi una volta a casa c'era giusto il tempo di buttare giù un boccone e poi crollavo nel letto stanca morta.

Ora invece sto iniziando a prendere un po' il ritmo (era un po' che non facevo la pendolare), organizzarmi e riuscire a rimanere sveglia almeno fino alle 10 :) Dato che anche oggi non ho molto tempo, vorrei riassumere brevemente come funziona il mercato del lavoro qui a Singapore.
Avevo già accennato qualcosa l'anno scorso ma ora posso darvi qualche info in più!

Lavorare a Singapore non è per niente facile se non grazie ad un'invito di un'azienda interessata al tuo profilo (com'è stato il caso di Stefano). Io invece ho dovuto prendere carta, penna e la casella di posta e passare ore e ore al pc per scovare un qualche posto di lavoro che facesse al caso mio.
Qui le leggi sull'immigrazione sono davvero dure e ogni sei mesi circa cambiano diventando sempre più strette. Di conseguenza, gli stranieri che possono ottenere un visto lavorativo sono davvero pochi, principalmente hanno un'ottima preparazione e/o anni di esperienza alle spalle.
Penso di avervi già detto quanto sia stata difficile per me, con una laurea triennale in economia (abbastanza banale se si pensa a quanta gente frequenta questa facoltà) con solo il vantaggio di conoscere lingue più occidentali che orientali. Gli stage erano fuori discussione, assumere stranieri significa spendere tanti soldi per l'iter burocratico per ottenere un visto, e senza di quello è impossibile lavorare. Anche le aziende fanno bene i loro conti e assumere uno straniero che sicuramente non rimarrà per sempre in questa zona ha i suoi lati negativi. Come dicevo appunto prima, se hai esperienza sei il benvenuto, tu ricevi un buon stipendio, ti fai esperienza all'estero e noi aziende ne otteniamo vantaggio dal lavoro che tu sai fare e noi no. Una politica aziendale che i Paesi asiatici hanno ben capito e adottato al volo.

Una volta trovato il posto, si parte con la trafila burocratica, passando attraverso il ministero del lavoro che una volta accettata la richiesta del visto lavorativo, ti invia una serie di documenti che devono essere compilati con la massima attenzione. Dopo di che c'è da fare l'esame del sangue e l'rx al torace. Una volta ottenuti i referti medici ci si deve recare presso il ministero del lavoro per la consegna dei documenti e la raccolta delle impronte digitali. Dopo circa 4 giorni lavorativi si può ritirare il visto. Il mio è proprio bruttino... avevo fatto delle foto prima di partire (avete presente quando aspettate il giorno giusto in cui siete meno orribili del solito per fare le foto-tessere?!?) in modo da risultare decente ma quando mi sono presentata allo sportello mi hanno detto "no glossy!! no glossy!" ehm... scusa!??! Le foto che avevo erano delle normali foto, loro le volevano senza riflessi, quindi accaldata e con i capelli super disordinati ho dovuto fare le foto al negozio di fianco. Non vi dico come ero contenta...

Alla fine ho ottenuto il visto (con una foto bellissima) e questo utilissimo (notare la nota sarcastica) libretto sulla sicurezza al lavoro e altre cose che dopo quasi un anno a Singapore, avevo già capito.

In futuro spero di riuscire a raccontare un po' com'è lavorare e il mio lavoro.

mercoledì 10 ottobre 2012

Geco...

Un post veloce veloce giusto per farvi partecipi di quello che mi è successo stasera una volta tornata a casa.

Sapete qual è il mio rapporto con i gechi (e ne avevo già parlato precedentemente) ma stasera in cucina mi è caduto l'occhio su qualcosa di strano e non ho potuto non immortalare questa scena.
Per la precisione: non ho mai osservato un geco da così vicino (anche se ho usato lo zoom!).

L'ho trovato così immobile, attaccato al bordo di un pensile della cucina... chissà chi ce lo portava lì!

Prima mi sono fatta quattro risate, poi ho aspettato che arrivasse Stefano per sfrattarlo (c'era rischio che cadesse nella padella con la nostra cena dentro...). Alla fine ha avuto la meglio lui (per ora si intende) ed è nascosto da qualche parte in sala, ma sono sicura che tornerà in cucina alla ricerca di qualche formica!

domenica 7 ottobre 2012

Festa delle Lanterne 2012

Anche quest'anno la Festa delle lanterne si è conclusa.
L'anno scorso ero appena arrivata ed è stato carino venire accolta da tutte queste luci e creazioni con la carta di riso; mi dava proprio la sensazioni di essere stata catapultata in Cina!

Questa volta invece per vari motivi non siamo riusciti a godercela appieno; ecco qualche frammento...


South Brigde road, Chinatown


Buddha Tooth Relic Temple, Chinatown.

Monaco durante la benedizione, Buddha Tooth Relic Temple

Chinatown

martedì 2 ottobre 2012

Fruit Ninja: CHIKU

Questa volta siamo un po' fuori stagione ma mi sono appena accorta che settembre è finito e non ho fatto il post "fruit ninja". Facciamo finta di niente e nascondiamo questa mancanza con un frutto che abbiamo provato moooolto tempo fa (mi pare fosse intorno a Natale scorso) sotto consiglio di un vecchietto al supermercato che, vedendo le nostre facce trasformatesi in due punti di domanda giganti, ci disse "chiku, very good!" porgendocene una confezione.

Vuoi non dar retta al vecchietto simpatico?!?!

Come al solito il problema principale è come sbucciarlo ma fin'ora c'abbiamo sempre azzeccato.


Dall'aspetto esteriore a me sembra una patata, tipo quelle novelle per intenderci, abbastanza sodo e senza odore. Dentro invece assomiglia tanto ad una nespola (siamo decisamente fuori stagione!),polpa gialla-arancio con dei filamenti bianchi. L'unica differenza sono i semi, neri e piatti.

E' buono? Di sicuro più delle pere cinesi!! Anche la consistenza della polpa mi ricorda le nespole (idem la buccia) ma ha un sapore più dolce con un retrogusto che sa quasi di miele. Meglio mangiarli freschi da frigo, altrimenti potrebbe risultare troppo nauseante.

Spero di non aver fatto venire voglia di nespole, o di chiku a nessuno!!

Conto di riuscire a recuperare il mese perso con un frutto davvero, davvero importante per chi vive o viene a visitare il Sud est asiatico...

mercoledì 26 settembre 2012

Tutti pazzi per la Formula 1

Gli appassionati di sport (e anche no magari) sanno che il fine settimana appena trascorso ha messo sotto i riflettori Singapore per il GP di Formula 1. Io ho scoperto chi ha vinto non perché ho visto la corsa in diretta ma perché ero in diretta su skype con l'Italia e quindi ho saputo del risultato (mio padre mi diceva "stanno inquadrando la ruota panoramica!!" e via dicendo); quindi... ha vinto Vettel. Chi sia e con che macchina corra non lo so e sinceramente non mi preoccupo molto, perdonate la mia ignoranza in materia.

Singapore si prepara mesi e mesi prima (come per qualsiasi grande evento) ad ospitare questo gran premio e la febbre da Formula 1 incomincia presto, tutti in giro con la maglietta della Ferrari, c'è qualche pezzo grosso che si sfila per le strade con qualche bolide (sto parlando di Ferrari, Lamborghini e cose del genere) e per tutto il mese di settembre lungo Orchard Road ci sono negozi di merchandising e qualche macchina delle stagioni precedenti.

Come l'anno scorso, anche questa volta ero curiosa di andare a fare un giro nella zona di Marina Bay per vedere qualche alettone (è tutto super blindato, è davvero difficile riuscire a vedere qualcosa) e sentire il classico rumore delle macchine quando passano. Quindi, macchina fotografica alla mano e via, cercando di riuscire a fotografare qualcosa! Abbiate pietà di me, ho la macchina nuova e non ho ancora preso confidenza! Qualche cosina sono riuscita a fotografare, bisogna avere solo un po' di fantasia e taaaanto buon occhio!!

Magari ora dell'anno prossimo sarò più brava e non fotograferò solo qualche nebuloso alettone ma voci di corridoio dicono che questo è stato l'ultimo GP a Singapore!

venerdì 21 settembre 2012

L'assistenza sanitaria a Singapore

L'altro giorno sono andata in quello che sarà da lunedì il mio posto di lavoro (panico!!) a portare i documenti che mi avevano chiesto, guardare il contratto e sistemare altre scartoffie necessarie per ottenere il visto di lavoro.

Tra le tante cose che dovevo completare e firmare c'era anche la visita medica. Quando mi era arrivato il foglio con gli esami da fare, ho chiesto se era possibile farli in Italia e far tradurre il referto, in modo da velocizzare le cose e avere già tutto pronto una volta arrivata a Singapore. Ma non c'è stato molto da fare, la ragazza che si occupa di queste cose in ufficio mi ha subito bloccata dicendomi che la visita doveva essere fatta da un medico della lista di quelli autorizzati a Singapore. Perché allora Stefano li ha fatti in Italia gli esami!?!? Pazienza, sarà stata una burocrazia diversa.
Così nonostante il terrore "devo andare da un medico cinese" e "chissà che malattie si nascondo in ospedale qui" ho chiesto alla ragazza dove era possibile fare il test dell'hiv e la radiografia al torace per eliminare ogni dubbio sulla tubercolosi. La sua risposta è stata: "vai in un qualsiasi policlinico"; emh.. grazie, ora mi è tutto più chiaro! Dopo aver elemosinato indicazioni su dove poter andare, e ottenendo il nome di un posto dall'altra parte della città da dove abitiamo, è saltato fuori un bigliettino con la clinica più vicina a casa, ancora meglio, dietro la fermata della metropolitana di casa nostra! Già stavo impazzendo!!

Ok, dato che era presto sono andata a fare un salto per chiedere informazioni. Al policlinico mi spediscono in una clinica più piccola dove fare le carte necessarie. Quando arrivo per chiedere cosa devo fare, questi capiscono che voglio fare l'esame del sangue subito. E qui il pensiero "oh cavolo, mi sono appena fatta hamburger e patatine e questi vogliono farmi il prelievo?? Avrò il sangue misto a olio, non posso farlo certo adesso!"
Così scopro che non c'è bisogno di appuntamento e che probabilmente posso evitare di digiunare prima del prelievo (evvai!!).
Così la mattina dopo sono andata, con la speranza che andasse tutto bene, accompagnata da Stefano, per evitare problemi.
Dopo avere fatto tutte le registrazioni necessarie, mi invitano ad entrare in una stanza dal dottore. "Buongiorno" "'giorno". "Prego, quali sono i suoi sintomi?" "Sintomi?? Emh no guardi, devo solo fare il prelievo del sangue per il visto di lavoro".
Passato l'imbarazzo, il dottore inizia a giocare con le vene del mio braccio sinistro (avrei preferito il destro veramente..) e noto con terrore che non riesce a trovare una vena. "Ascolta, in 25 anni nessun infermiere ha impiegato più di due secondi a rintracciare una vena dal mio braccio, perché tu ci stai impiegando tutto questo tempo??". Sapevo con certezza che avrebbe dovuto fare qualche buco in più e l'ago che si avvicinava mi terrorizzata; invece con un dolore per fortuna sopportabile, è riuscito al primo colpo a trovare la vena giusta. Effetto scolapasta evitato! Dopo questi momenti di terrore, mi spediscono al policlinico per r-x. Abbiamo aspettato poco tempo, mi chiamano, confermo per la quarta volta che non sono incinta e mi chiedono di togliermi maglia e quant'altro e infilare il camice (bleah). Ok,prendo un bel respiro e.... clack, radiografia fatta! Tutta questa esperienza è durata circa un'ora. In Italia ero ancora in coda a pagare il ticket!

Costo totale: 60 dollari e il referto sarebbe stato pronto il pomeriggio seguente. E così è stato, ieri pomeriggio sono andata a ritirarlo.

Giusto un appunto sull'assistenza sanitaria a Singapore.
Qui serve avere l'assicurazione sanitaria, per gli stranieri viene coperta dall'azienda, in parte o in tutto, con una somma totale spendibile ogni anno; mentre le persone del posto devono pensarci personalmente. I costi per gli esami e le visite mediche non li so, ma leggendo un po' nell'ambulatorio dove siamo stati noi dovrebbero partire dai 25 dollari in su, in relazione alla visita.
Il policlinico che abbiamo visto noi sembrava organizzato, non so quanto sia grande effettivamente, ma mi ricordava un po' quelle cliniche convenzionate che ci sono da noi, dove ogni tanto è più facile fare alcuni esami perché la lista di attesa è più breve che all'ospedale. Di sicuro sono molto più veloci e snelli nel fare le cose. Non serve appuntamento e in poco tempo la visita è fatta. Non so se per cose più importanti che una radiografia toracica sono efficienti.

Comunque, per chi volesse saperlo... sono risultata negativa ad entrambi gli esami :)

lunedì 17 settembre 2012

III atto: i Patolins e Singapore

In quest'ultimo periodo ho decisamente trascurato il blog nonostante avessi alcuni argomenti in stand-by, da scrivere nei momenti di "poca ispirazione". Il motivo di questo silenzio è ovvio quasi a tutti (parenti e amici, ovvero l'80% dei lettori) e quindi spiego solo il motivo di tanto mistero della data di un post precedente. I Patolins sono da poco più di una settimana legalmente una famiglia! Se prima né la legge italiana né quella di Singapore ci tutelava come coppia, ora abbiamo acquisito tutti i diritti (e doveri) di una coppia sposata.


Il cartello l'ho preparato la mattina stessa... e dopo ore e ore di lavoro, si è anche perso da qualche parte...

Ma eccoci di ritorno nella terra di Sandokan pronti ad iniziare con uno spirito diverso questo futuro che finalmente ha qualcosa di certo.
Questa non è l'unica novità: a luglio ho ricevuto una mail che mi chiedeva se mi trovavo ancora a Singapore e se ero ancora alla ricerca di un lavoro. Zitta zitta, non ho detto niente a nessuno per evitare una possibile 3^ delusione ed evitare facce lunghe una volta che sarebbe arrivato il rejected dal ministero del lavoro. Alla fine, non c'è stata nessuna delusione ma un visto lavorativo e un contratto di lavoro (che dovrei firmare domani).
Del lavoro magari ne parlerò più in là, quando avrò capito davvero completamente quali saranno i miei compiti!

Questo terzo rientro è stato completamente diverso dagli altri due. La prima volta ero triste che salutavo tutti a casa, ero preoccupata di fare un volo di 18 ore da sola, ero felice perché incominciava l'avventura dei Patolins. La seconda volta era diverso perché sapevo che sarebbe stato per poco tempo e che a casa mi aspettava una lista di cose da fare esagerata. Ora invece la partenza è stata difficile, il viaggio meno perché avevo il materasso (aka Stefano) e quindi ho dormito, disperata perché sapevo che la lavatrice non funzionava.
Esatto! Come ogni buona lavatrice che si rispetti, si rompono sempre di ritorno da un viaggio, quando si ha la cesta del bucato strapiena ed è quasi impossibile lavare a mano tutto.

Mi viene in mente quando io e mio fratello eravamo piccoli, di ritorno dalle vacanze, quando il bagno era pieno di mucchietti di cose da lavare divise per colori e ad un certo punto si sentiva un urlo... Ma nooooooo!!!!
Era mia madre che dava della disgraziata alla lavatrice che si rompeva nel bel mezzo di un'emergenza "devo lavare il mondo".
Quindi quando mi sono trovata la cesta piena di biancheria sporca e la lavatrice che faceva bip bip (tradotto: non ho voglia di funzionare, arrangiati) un "ma noooo!!" come quello di mia madre calzava a pennello!

venerdì 17 agosto 2012

Fruit Ninja: PERE ROSSE CINESI

Questa volta il titolo non è entusiasmante ma del resto dopo aver litigato con il motore di ricerca per trovare queste famigerate pere rosse senza avere riscontri positivi, nemmeno caricando una foto, ho capito che non c'era modo di chiamare per nome queste pere!


In ogni caso, queste pere non si meritano tutte queste attenzioni. Il loro aspetto era invitante, un colore rosso scuro con un picciolo un po' particolare, il prezzo per una confezione da sei era onesto e quindi perché non provarle??
Mai più!!

L'aspetto questa volta ci ha imbrogliato perché non sapevano di niente. Non è semplice togliere la buccia, dura e sottile, non c'è un vero torsolo ma più due semini avvolti in una specie di strato peloso.
La polpa è soda ma insipida, non sa di pera ma neanche di qualcos'altro. Alla prima prova ho pensato che forse erano ancora acerbe ma anche se lasciate a maturare fuori dal frigo la situazione non è cambiata.


Per fortuna siamo riusciti, anche se a rilento, a finire quelle sei pere tra uno spuntino e mischiate in qualche macedonia.
Questa avventura/esperimento non è stato un successo ma sono cose che capitano! Per fortuna ci sono altri frutti con un lieto fine per il nostro palato!

Al prossimo fruit ninja!

mercoledì 8 agosto 2012

La bandiera di Singapore

Qualche giorno fa ho parlato del Singapore National Day.
Un'altra cosa molto caratteristica di questa festa è la bandiera di Singapore, presente ovunque in giro per la città.
Per chi non la conosce, la bandiera di Singapore è divisa in due bande orizzontali: rossa sopra e bianca sotto. Nella banda rossa è presente una mezza luna che simboleggia la nazione che sta crescendo, e cinque stelle che rappresentano gli ideali di democrazia, pace, progresso, giustizia ed uguaglianza.


Quale occasione migliore per mettere in risalto questi valori se non la festa nazionale?


Domenica scorsa ci sono state le prove generali (a questo link trovate le foto) e nello sfogliare le immagini mi hanno colpito alcune frasi.

Love is the bond that unites us as one people
L'amore è il legame che ci unisce come popolo
Identity is knowing who we are and what we can be
Identità significa sapere chi siamo e cosa possiamo essere

Come si può vedere, l'orgoglio patriottico c'è e si vede! Guardate queste immagini che gentilmente in mio inviato speciale (la mia dolce metà per chi non l'avesse capito) ha scattato in giro per la città.



Vorrei giusto fare un appunto su quanto Singapore e la gente sia patriottica. Parlando con le persone del luogo, leggendo i giornali, si vede che hanno una forte identità, nonostante sia un gran miscuglio di lingue, razze, religioni e culture. Potrebbe suonare strano che un Paese che ha conquistato la sua indipendenza solo negli anni Sessanta, abbia dei valori così forti e radicati nella gente tanto da veder capeggiare anche nei tabelloni pubblicitari
"proud to be a Singaporean"

lunedì 6 agosto 2012

Happy Birthday Singapore!

Il 9 Agosto è festa nazionale a Singapore, si festeggia il National Day. Infatti il 9 agosto 1965 venne proclamata l'indipendenza della repubblica di Singapore, dopo solo un anno di distanza dall'unione con la Federazione Malese e dal distacco dal Commonwealth.

Nel corso della storia Singapore è stato un punto di arrivo per molta gente proveniente da Malesia, India, Cina e Indonesia e tutt'ora questo meltin'pot di colori, suoni e lingue è caratteristico dell'Isola. Ma la Singapore "moderna" così come la conosciamo oggi è da attribuirsi all'arrivo di Sir Raffles, l'inglese che trasformò la città in un importante centro portuale. Ancora oggi il nome Raffles è facile incontralo, c'è una fermata della metro "Raffles Place", strade e uno dei più belli e lussuosi hotel della città, il Raffles Hotel.

Dopo queste pillole di storia locale, vorrei soffermarmi sull'orgoglio nazionale che caratterizza i singaporeni; ci tengono molto alla loro identità nonostante la nazione sia davvero giovane e cercano di dimostralo sempre. A maggior ragione, il National Day è l'occasione migliore per mettere in scena uno spettacolo davvero "caratteristico" se guardato con occhi estranei.
Prima della mia partenza passeggiando nella zona di Marina Bay, ci siamo imbattuti nelle prove per la parata e una simpatica signora, vedendoci abbastanza sbigottiti dai cannoni che sparavano a salve, dalle motovedette della polizia, dagli elicotteri che hanno trasportato una bandiera gigantesta (e ho la prova), ci ha spiegato quanto sia importante che tutto fili liscio quel giorno e che rispecchi la perfezione. Per di più quest'anno è ancora più importante dato che ci sono appena state le elezioni.


Insomma... un vero e proprio spettacolo di quale sia la forza (anche militare) di Singapore.


Sarei stata curiosa di vedere la parata, ma non so se avrei comprato i biglietti per assistere (non è gratis ovviamente!). In compenso mi sono accontentata di vedere qualche prova, due fuochi d'artificio ed essermi tappata le orecchie con il passaggio degli F15 e F16 sopra la nostra testa!

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